Padre.
Tuo figlio non ancora nato ti parla. Ti parlo del sangue che mi darà la vita dal tuo sangue che scorre come mare sconosciuto
e del grembo che
un giorno abiterò. Ti
parlo del tuo desiderio di avere un figlio e dei sogni per quando sarò grande che già esistono in te e delle cose nuove che vuoi per
me dal tuo raccolto. Ti
scrivo di te e di quanto desideri che io abbia del bene che hai. Ti parlo dalla nascente ninna nanna che tu e mia madre canterete allegramente insieme. Ti parlo di tutti i mie mattini
quando mi parlerai dei
grandi progetti che hai per me, che vuoi che io sia il maggiore di un branco di molti altri bambini, che possano portare il tuo nome. Ti parlo della tua vita di brav'uomo. E di cosa vuoi che io faccia
della mia vita, con
la tua, con orgoglio. E
ti parlo dai tuoi dubbi e paure, Quelle paure che ti fanno meditare tanto profondamente. Il padre ti scrive delle tante speranze che hai in questo tuo mondo in cui
viaggi da solo. dove
tutto ti sorride - Ma
hai paura! Ma hai paura! Padre.
Ti parlo della tua immensa fede in Dio e nella Patria. Il Dio al quale porti le tue richieste e la patria che risponde con le sue leggi. Ma hai paura. Sei molto spaventato! Padre. Ti parlo dal ventre di
colei che sarà mia madre. Ti parlo dal sogno che ancora sono Ti parlo dal ricordo che sarò di te quando deciderai che dovrei cominciare
il mio giorno. Saprai
come amarci e
combatterai per ciò che è importante e reggerai le mura della nostra sacra casa, lavorerai costantemente affinché nulla manchi, e per tutta la vita sempre osserverai. Aspettami sorridendo solo quando
arrivo. Saremo
in tre a condividere le paure. Giuseppe Berolo Traduzione di Maria Miraglia
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Prodigio Questo momento sembra la terra degli Dei dapprima disordinata e vuota, nell'oscurità, senza alcuna forma, tutto avvolto da attriti
abissali dove lo spirito
del Creatore si muove e si rivela. È la meraviglia di due battiti al bivio, dell'anno che inizia avvolto da tante delusioni e quel che arriva portando con sé la sua
eredità di paure qualunque
fossero i tempi dell'ombra e degli abissi. È stato un miracolo di Dio aver creato tutto dal nulla. e in cinque giorni che immagino siano stati secoli, a creare l'universo, L'impresa più grande è ricostruire
il mondo e riportarlo
indietro e vedere la luce sorgere sulla tomba calpestata dove giace . Siamo ciechi, non crediamo più negli Dei, vogliamo
mantenere la vita così umana, così dedita a credere in noi stessi onnipotenti, creando e disfacendo la giornata, cancellando i sogni copriamo la luce con l'oscurità e viaggiamo a caso attraverso
l'inferno. La nave del tempo sta arrivando al porto. È il nuovo anno, e ci chiama insieme, così come siamo. Nessun capitano. Senza Dio vaghiamo nelle tenebre, il ghiaccio
ci protegge, e il nulla
è il regno dove il male regna trionfante. Questo momento sembra la terra degli Dei dapprima disordinata e vuota, nell'oscurità, senza alcuna forma, tutta avvolta da attriti
abissali dove lo spirito
del Creatore si muove e si rivela. Giuseppe Berolo 2023
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